Spettegolo ergo sum

Un'immagine da un famoso spot televisivo della Wind

Un'immagine da un famoso spot televisivo della Wind

Stessa spiaggia, stesso mare… pettegolezzo nuovo. L’estate è la stagione del cosiddetto gossip, per gli esperti del costume lo “sport preferito dagli italiani”, senza distinzione. Sparlare di tutti e di tutto piace a uomini e donne, giovani e meno giovani, poveri e ricchi.
Cosa fare quando finiamo proprio noi al centro del chiacchiericcio altrui? Ecco un breve manuale, per uscirne vivi:
1 – Mostrare indifferenza è un ottima arma. Ma non tutti riescono a ignorare le dicerie sul proprio conto senza lasciarsi condizionare.
2 – Tenersi alla larga per non finire stritolati dal meccanismo è un’altra buona arma. Meglio tapparsi le orecchie di fronte a frasi del tipo: “Mi hanno detto che tizio… tu ne sai qualcosa?”.
3 – Mai cercare la vendetta. Serve solo a peggiorare la situazione e a trasformarsi automaticamente
nello zimbello di turno.
4 – Odio i pettegolezzi e quando mi è capitato e l’ho saputo ho preso una ad una le persone coinvolte e le mie urla si sono sentite fino a Timbuctù!”, scrive su un blog una vittima del gossip. Ma attenzione, meglio non ricordare in ogni occasione la propria avversione per le chiacchiere: ci rende i bersagli ideali del pettegolezzo.
Ma perché piace così tanto sparlare degli altri?
a) E’ un buon modo di comunicare e molti lo considerano la via più facile per socializzare.
b) Può essere un valido strumento di consenso per il suo potere di attirare l’attenzione altrui.
Ci fa sentire migliori. Mettere in cattiva luce gli altri, …
c) E’ divertente. Quasi un appuntamento mondano, perfetto per accompagnare le portate di una cena o per sostenere le discussioni leggere da ombrellone
d) Rilassa. Parlare dei panni sporchi altrui ci distrae dai nostri ed è un’ottima valvola antistress.
Adesso, fateci un gran favore: NON DITE A NESSUNO CHE AVETE LETTO QUEST’ARTICOLO. Grazie…