Manet, inventore del moderno, approda a Londra

BRITAIN ARTSGrande attesa per la mostra dedicata al padre del modernismo, nonché padrino dell’impressionismo, Edouard Manet, in scena dal 26 gennaio al 14 aprile nella Royal Academy of Arts di Londra. Numerose le opere raccolte, provenienti da tutta Europa, Asia e Stati Uniti, racchiuse in una retrospettiva completa chiamata “Manet, portraying life”. Un titolo, vari significati. Un viaggio per emozionare appassionati e non, ricco di emozioni , velato da tratti moderni e contemporanei, soltanto ora riconosciuti. Circa 430 dipinti a olio, la metà dei quali raffigurano persone e profili sociali, dal forte contenuto ritrattistico, filone tematico dell’intera kermesse interamente curata da Mary Anne Stevens. Precursore ed inventore del moderno, tanto amato quanto odiato, Manet ha dipinto senza tregua giungendo a realizzare un insieme di opere che incarna nella maniera più pura i canoni dello stile impressionista, e con irruenza riesce, ancor oggi a farsi spazio con la sua ineguagliabile arte del ritratto. Personaggi di vita, volti che parlano, esprimono, sentono e sono lì sul punto di squarciare la tela per comunicare a chi con occhio li scruta. “Manet, portraying life” è l’occasione giusta, per entrare a far parte di quel mondo lontano e di quella società dove il pittore impressionista dipinse i suoi affetti come sua moglie Suzanne Leenhof, la sua classe sociale, i personaggi di spicco della letteratura come Emile Zola o Antonin Proust, dell’arte e della politica.

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