Ormai è vera twittermania. Un po’ in ritardo rispetto agli Usa, anche in Italia è esploso il fenomeno del social network più vip del momento, ma quanto durerà? Twitter, che si differenzia da Facebook per velocità, sintesi e minor possibilità di “spiare” i profili di chiunque, era terra di nessuno, un social tra i migliori, dove si comunica in modo veloce ed essenziale e ci si mette in mostra solo volutamente. 
Ma ora i Vip lo hanno invaso a mani basse e il livello forse è un pochino in discesa. In realtà il segreto dei social e del loro successo sembra essere proprio l’esclusività. Insomma la regola è sempre la stessa, ciò che è elitario attira quelli che ne sono esclusi. 
Ma la forza dei social è importante anche per le aziende. Ad esempio basta che Demi Moore faccia una maschera facciale e lo spifferi su Twitter che subito si scatenano gli internauti per sapere di che marca è e dov’era quando l’ha fatta. 
E se la maschera la usa una Star perché non provare? Ma Twitter è anche un’arma a doppio taglio perché non tutti i Vip ne escono sempre bene. Per questo è nata la figura del “Twitter manager” al soldo delle Star per non farle sfigurare sul web. 
Del resto se vale la pena seguire Lady Gaga, perché è un talento autentico anche giù dal palco, in Italia Francesco Facchinetti parla del suo nuovo ingaggio come balia per la figlia e non smette di sponsorizzare la fidanzata Alessia Marcuzzi. Poi ci sono invece i totem del web come Obama e qui da noi Fiorello e Gerry Scotti. 
Insomma su Twitter la sostanza conta. Questo è ormai il linguaggio che dobbiamo avere per “esserci”. Questa la strada intrapresa e percorsa appieno da Boccadamo.
E allora restate connessi e prestate attenzione ai “cinguettii” che contano davvero, quelli di Boccadamo.