L’arte dell’amicizia

amiciziaLe amiche celebrate al cinema (un esempio per tutti: Le amiche di Michelangelo Antonioni,1955), nella letteratura (ancora un esempio per tutti, il recente Segreti tra amiche di Macomber Debbie, editore Harlequin Mondadori), in televisione (Sex and city) dai social network (“Se hai un interesse particolare per Segreti Tra Amiche, registrati…”, si legge su uno dei più diffusi), per non parlare delle centinaia di blog che affollano la Rete e diffondono quesiti e risposte, storie romanzate e reali, spaccati di vita.
Insomma, le amiche.
Luoghi comuni a parte (“non esiste l’amicizia tra un uomo e una donna”, “prima a o poi ti tradirà”, “ti frequenta per non rimanere sola”) l’amicizia è una gran bella cosa e quella “tra donne” e sicuramente speciale.
Può durare da tutta una vita o maturarsi di colpo ed essere altrettanto salda, può essere allargata o ristretta ad una coppia. Comunque, l’amicizia è un’arte. L’arte di curare il rapporto, ma anche l’arte di non finire invischiati in una relazione soffocante.
Qualcuno pensa che l’unica vera amicizia sia quella nata nel periodo tra la fine dell’infanzia e l’inizio dell’età adulta, perché inconsapevole. Per altri l’amicizia è tale solo se adulta. Per Aristotele esistevano addirittura tre tipi di amicizia: amicizia basata sul piacere, amicizia basata sull’interesse,
amicizia basata sulla bontà. C’è chi organizza viaggi rigorosamente riservati a amiche di lunga data (consultare Internet per credere) e chat e salotti (ancora Internet).
Però, chissà, forse la vera amicizia è quella vissuta così intensamente che il tempo per darle un nome… non lo trovi.

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