L’Italia veste baby

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Il successo della 79esima edizione di Pitti Bimbo, andata in scena a Firenze nell’ultima settimana di giugno, ha messo in evidenza la vocazione italiana al childrenswear. In particolare, buona parte dell’indotto ruota attorno ad alcune regioni che stanno dimostrando una crescita importante del settore proprio negli ultimi anni.
L’area vesuviana, per esempio, nota per la tradizione nell’ abbigliamento donna, inizia a guadagnare spazio sul segmento junior, che vale ormai il 20% della produzione. Negli ultimi due/tre anni, diverse realtà locali, spesso di piccole dimensioni e a gestione familiare, hanno avviato un progetto che risponde alle nuove esigenze di mercato, creando nuove opportunità di vendita per i propri distributori che prima si occupavano solo dell’adulto.

PI_NWSCAR_SFILATE_BAltra regione che fa da traino all’ abbigliamento per bambini è la Puglia, in particolare il distretto del nord barese, sviluppatosi nel childrenswear circa sei anni fa. Si stima che il 65% della produzione italiana di abbigliamento per bambini sia Made in Puglia, nella provincia di Bari (dati di osservatoriodistretti.org). Secondo Unioncamere Toscana, il settore junior ha avuto un effetto traino sulle esportazioni verso i Paesi dell’area euro, permettendo al mercato del tessile toscano di muovere i primi passi verso l’uscita dalla recessione interna.

Perché investire sul futuro, aiuta a guardare ad un futuro migliore!

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