La bellezza al lavoro paga, per gli altri c’è il risarcimento

PradaSecondo uno studio dell’University of Texas “Le persone oggettivamente belle fanno carriera più facilmente e guadagnano di più: il 4% per cento gli uomini, addirittura l’8% le donne”. Ma per chi non rientra proprio nei canoni di una bellezza da copertina in arrivo una consolazione anzi meglio, un risarcimento. Lo propone Daniel Hamermesh, autorevole economista nel suo ultimo libro “Beauty Pays – Why Attractive People Are More Successful” della Princeton University Press. Visto che i belli guadagnano il 4 per cento in più dei brutti e le belle l’8, perché non pensare a un “risarcimento morale” per chi nasce inviso a Venere? Una volta stabilito che esistono esseri umani oggettivamente affascinanti e restringendo il campo di ricerca al volto, Hamermesh ha cominciato a dimostrare scientificamente che chi ha la fortuna di nascere belloccio guadagna di più, trova più facilmente lavoro, fa carriera e incontra anche prima l’anima gemella. Anche Timothy Judge dell’Università della Florida ha dimostrato che la bellezza aiuta in ufficio, perché aumenta l’autostima e catalizza l’attenzione degli altri. “Chi è bello guadagna di più, indipendentemente da intelligenza e preparazione” ha scritto il ricercatore sul Journal of Applied Physiology, dopo aver esaminato uomini e donne fra i 25 e i 75 anni e dimostrato come esser belli rappresenti realmente una marcia in più, a ogni età. E negli Stati Uniti c’è già chi ha portato la questione in tribunale.